Facebook e Instagram saranno chiusi in Europa? Un’analisi sulla questione

Si sentono molte voci in questo periodo ed è difficile capire quale tra di esse sia la verità. Quel che è certo, è che l’Unione Europea è un luogo dove la tutela dei dati personali è la priorità, tanto da mettere in difficoltà tutti i coinvolti nelle professioni digitali, dai marketers, ai bloggers, alle stesse piattaforme. Con perfino Google Analytics nei guai dopo la sentenza austriaca, Facebook e Instagram saranno chiusi in Europa?

Durante il fine settimana, diverse fonti hanno suggerito che Meta potrebbe seriamente prendere in considerazione la chiusura dei suoi servizi all’interno dell’Unione Europea, per via di una controversia legale in corso su come il colosso blu gestisce i dati degli utenti europei. A nostro parere, non avverrà letteralmente mai, anche a causa del crollo apocalittico degli iscritti a Facebook, ma le fonti hanno speculato a lungo dopo il rilascio della seguente nota:

In August 2020, we received a preliminary draft decision from the Irish Data Protection Commission (IDPC) that preliminarily concluded that Meta Platforms Ireland’s reliance on Standard Contractual Clauses (SCCs) in respect of European user data does not achieve compliance with the General Data Protection Regulation (GDPR) and preliminarily proposed that such transfers of user data from the European Union to the United States should therefore be suspended. We believe a final decision in this inquiry may issue as early as the first half of 2022. If a new transatlantic data transfer framework is not adopted and we are unable to continue to rely on SCCs or rely upon other alternative means of data transfers from Europe to the United States, we will likely be unable to offer a number of our most significant products and services, including Facebook and Instagram, in Europe, which would materially and adversely affect our business, financial condition, and results of operations.

Niente di nuovo: come osserva la stessa Meta, già nel 2020 un’autorità di regolamentazione della privacy dell’Unione Europea aveva inviato alle società un ordine preliminare per sospendere i trasferimenti di dati personali dei cittadini europei verso gli Stati Uniti, a causa della crescente preoccupazione di Bruxelles per le pratiche di sorveglianza messe in atto dagli americani. Le motivazioni, all’epoca, non erano chiare, ma erano avvalorate dalla spinta che l’amministrazione Trump diede per il divieto di utilizzo di TikTok, per paura di fughe di informazioni verso la Cina.

Come tutti possiamo vedere dai dati più recenti sull’utilizzo di TikTok, la cosa finì lì, ma sollevò preoccupazioni su chi controlla chi. In questo senso, se Facebook e Instagram saranno chiusi in Europa lo sapremo nei prossimi mesi, quando le parti coinvolte riceveranno una sentenza ufficiale sul caso, che potrebbe quanto meno costringere Meta a rivoluzionare la sua politica di acquisizione dei dati dai cittadini europei, e se la cosa non dovesse trovare una soluzione o un punto di incontro, la possibilità che Facebook e Instagram siano chiusi in Europa è dietro l’angolo, almeno sulla carta.

Ovviamente sembra improbabile una chiusura completa di Facebook e Instagram in UE, perché il solo Facebook ha 427 milioni di utenti nella regione, che è stata l’unica in cui ha registrato una crescita significativa, +4 milioni di MAU, nell’ultimo trimestre. Nel complesso, possiamo supporre che tutto questo sia solo un modo molto coercitivo di spingere Meta a regolare i suoi conti fiscali con l’Unione e applicare delle nuove politiche affinché corrisponda le giuste tasse in tutti gli stati della Comunità. Staremo a vedere, ma che lo si percepisca o meno, la situazione ha del carattere di tipo storico, quindi orecchie ben alzate.

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Francesco Lepore
Persevering researcher of beauty. CEO & Founder di Limelight Media.